Nell’arena della visibilità pubblica, alcuni personaggi di scarso rilievo si trovano spesso a combattere una battaglia donchisciottesca contro figure di gran lunga più popolari ed influenti di loro. Spinti da un misero alone di popolarità, questi individui percepiscono la necessità di sfidare pubblicamente i "giganti" ovvero personaggi con enorme fama e credibilità , sperando di ottenere attenzione, riconoscimento o, nella peggiore delle ipotesi, una breve fiammata di notorietà.
Questo comportamento è sintomatico di un fenomeno psicologico noto, in termini più comuni, come il "complesso dei piccoli Davide". Proprio come l’eroe biblico, questi personaggi si vedono impegnati in una lotta contro figure molto più potenti. Tuttavia, a differenza del mito, il loro scopo non è guidato dal coraggio o dalla giustizia, bensì dal desiderio di emergere dalla loro mediocrità. Attaccare un gigante, infatti, permette loro di sentirsi temporaneamente rilevanti, quasi come se il semplice atto di sfidare un grande fosse di per sé una vittoria. Eppure, è una vittoria vana, effimera e, in fin dei conti, ridicola.
La motivazione alla base di questi attacchi è spesso un misto d’invidia e ed insicurezza. Non potendo competere sul terreno della virtuosità , del talento o dell’impatto, questi piccoli Davide cercano di colmare il divario con attacchi verbali, critiche infondate o polemiche di bassa lega. Tuttavia, mentre tentano di screditare i giganti, non fanno altro che esporre la loro stessa insignificanza. Il loro misero tentativo di guadagnare visibilità attraverso la negatività non solo fallisce, ma spesso li relega ulteriormente ai margini, evidenziando la disparità tra la loro caratura pubblica e quella dei giganti che cercano di abbattere.
La dinamica che si crea è simile a quella di un duello impari, in cui il piccolo sfidante non ha alcuna possibilità di vincere, ma si accontenta di essere notato. Questi personaggi non comprendono che la vera popolarità, quella duratura e solida, non si costruisce distruggendo gli altri, ma attraverso il lavoro, la dedizione e il merito. Attaccare chi è più grande di loro può forse offrire un momento di visibilità, ma alla lunga si rivela una strategia autodistruttiva. Non solo falliscono nel loro intento, ma finiscono per diventare bersaglio di derisione e critiche.Questi piccoli Davide non vinceranno mai la loro invettiva ; Il loro percorso è destinato ad inanellare un una moltitudine di fallimenti e figuracce, poiché la loro popolarità è costruita sulla sabbia delle polemiche sterili. I giganti, dal canto loro, continueranno il cammino, impassibili e forti della loro statura. E mentre il tempo passa, i nomi di questi presunti sfidanti saranno dimenticati, sepolti dal peso della loro irrilevanza.
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