Al tempo del COVID 19 , Aero-taxi e jet privati rubano la scena aeroportuale alle compagnie tradizionali .
Ogni volta che mi reco presso l’aeroporto di Pisa , “vuoi perché la piazzola dedicata all’aviazione generale è ben visibile , vuoi per mera curiosità legata alla mia esperienza nel settore , verifico sempre la presenza dei jet privati ed elicotteri .”
Prima di parlare di aviazione generale , ovvero aviazione privata in Italia , bisogna premettere che il settore ha attraversato una vera metamorfosi in questi ultimi 15 anni : riguardo agli aerotaxi ed agli operatori dotati di AOC ( licenze trasporto passeggeri ) si è passati dal quasi monopolio dei vettori tipo Netjet , Chapman ed altri che detenevano la più ampia fetta di mercato con il meccanismo delle carte prepagate ad ore di volo , all’odierno sistema basato prevalentemente su piattaforme di web-booking ed intermediari tipo broker ed agenzie. Per quanto riguarda invece la proprietà degli aeromobili ai fini strettamente personali ed aziendali , si è assistito ad una vera e propria dismissione di massa delle flotte , al punto tale che oggi le aziende ed i privati cittadini proprietari di aeromobili , sono davvero pochi . Quando vediamo personaggi come Gianluca Vacchi , Flavio Briatore , i Ferragnez ed altri fotografati su sontuosi jet privati , utilizzati disinvoltamente per i loro spostamenti probabilmente non sappiamo che non sono di proprietà ma vengono noleggiati di volta in volta . Negli anni 80 / 90 prima di “mani pulite“ per intenderci , volare privatamente era abitudine consueta di manager , calciatori e politici : si pensi che Monte Dei Paschi arrivò persino a realizzare un aeroporto a Siena , utilizzato prevalentemente per gli spostamenti dei propri funzionari .
Oggi , complici le stringenti normative ed i frequenti controlli delle autorità sui beni ed i servizi legati al mondo del lusso si è completamente arrestata l’evoluzione commerciale di questo settore che fino ai primi anni del 2000 era considerato florido e fiorente . Indispensabile descrivere la crisi legata al settore dell’aviazione generale per meglio inquadrare lo scenario delineatosi oggi con l’avvento del COVID 19 , che ha portato una paralisi pressoché generale nel mondo dell’aviazione civile .Il lockDown mondiale ha di fatto inibito ogni spostamento lasciando a terra la quasi totalità delle compagnie aeree e paralizzando anche l’attività dei tanti aeroporti internazionali . Il fenomeno che si è registrato è stato quello dell’incremento del traffico legato all’aviazione privata ed il conseguente aumento della presenza degli aeromobili privati negli aeroporti ; questo fenomeno , in netta controtendenza alla normalità
Pre-COVID , sta popolando gli scali di piccoli jet , un tempo non particolarmente graditi dai grandi ed importanti scali commerciali . Dal mio punto di vista è plausibile che l’assenza dei voli di linea possa aver generato una sorta di crisi d’astinenza nei viaggiatori “professionali “ che probabilmente ha indotto alcuni vettori privati ad intercettare l’opportunità di mercato generatasi , improvvisando veri e propri voli charter - share . Muoversi con aeromobili privati significa talvolta riuscire a derogare alle stringenti norme anti COVID , raggiungendo agevolmente mete inibite al grande pubblico . L’utilizzo dei voli privati è stata sempre una prerogativa ad esclusivo appannaggio di pochi ricchi viaggiatori visti i costi elevatissimi (per ora di volo) , ma dopo questa pesante crisi legata alla pandemia potrebbe aprirsi una nuova prospettiva nella condivisione della proprietà degli aeromobili , che nel frattempo hanno raggiunto quotazioni di mercato (in special modo per quanto riguarda gli usati ) ai minimi storici .
Piloti disoccupati , aerei in esubero , aeroporti che riducono l’attività ai minimi termini , sono tutte condizioni che determinano una prospettiva di rilancio per un settore che di fatto non è mai storicamente riuscito a decollare , nei prossimi mesi vedremo se la tendenza si consoliderà .
MV
concordo con l'evoluzione della aviazione privata..i motivi sono queli da LEI indicati ed altri di
vario genere..economico..disponibilità macchine ..etc... Mi permetto solo precisare, per esperienza diretta vissuta, Ampugnano, aeroporto di Siena, esiste da prima della IIGuerra, e con lo sviluppo della aviaz.privata stava crescendo negli anni 80/90 per spegnersi negli anni duemila
proprio per il disinteresse del MPS.Pretestuose segnalazioni di inquinamento sono state subite e mai gestite dalle autorità locali e dal MPS. 4/5 voli al giorno nei momenti di picco, non pogtevano inquinare. Si fece in modo che le autorità di frontiera fossero ritirate e la funzione aeroportuale si estinse. PIERO MARCHESCHI piero.marcheschi@gmail.com