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TEATRO, MOVIMENTO ED INCLUSIONE: LE COMPAGNIE MALVISTE ED IL PONTE TRA GENERAZIONI

Immagine del redattore: Massimiliano ValenteMassimiliano Valente

Aggiornamento: 28 feb

Un immagine dell’evento di oggi
Un immagine dell’evento di oggi

QUANDO IL TEATRO ABBATTE LE BARRIERE DELLA FRAGILITÀ


Un evento emozionante che ha unito bambini ed anziani in un’esperienza di teatro e danza per combattere l’isolamento sociale delle persone con malattie neurodegenerative


Nella società moderna il benessere viene spesso associato ad un’idea di felicità totale, in cui tutti stanno bene e tutto scorre senza intoppi. Ma cosa succede quando i nostri cari, invecchiando, si trovano ad affrontare malattie neurodegenerative? Come possiamo garantire loro una qualità della vita dignitosa, senza relegarli ai margini?



La locandina dell’evento
La locandina dell’evento

Milano, 27 febbraio 2025 – Un’energia potente e commovente ha attraversato l’evento odierno organizzato da : Le Compagnie Malviste, un’associazione che da anni lavora nel campo dell’inclusione sociale attraverso il teatro ed il movimento. L’iniziativa, che ha coinvolto bambini delle quinte elementari ed anziani affetti da malattie neurodegenerative, è stata un’esperienza straordinaria di scambio e connessione.


Attraverso danze, rappresentazioni teatrali e attività ludiche, i partecipanti hanno vissuto un momento di autentico incontro, abbattendo barriere e pregiudizi. Un evento che ha dimostrato come l’arte ed il corpo possano diventare strumenti di dialogo intergenerazionale, creando un ponte tra chi sta ancora scoprendo il mondo e chi, troppo spesso, viene emarginato a causa della malattia.

L’EVENTO: UN PONTE TRA GENERAZIONI


La locandina dell’evento “La Forza del Corpo” (in allegato) descrive perfettamente l’anima dell’iniziativa. Il workshop, curato da Annemarie Labinjo Van Der Meulen ed organizzato a Milano dal 25 al 28 febbraio 2025, si proponeva di sviluppare la consapevolezza corporea come strumento di benessere e comunicazione non verbale.




L’idea alla base è quella di usare il movimento come terapia per il miglioramento della salute mentale e fisica, non solo per chi convive con una malattia neurodegenerativa, ma anche per i caregiver e gli operatori del settore. Un altro aspetto fondamentale è l’approccio inclusivo: il workshop non si è rivolto esclusivamente agli anziani, ma ha esplorato il metodo Teatro Fragile coinvolgendo anche i più giovani, come dimostrato nella sessione conclusiva odierna .


L’incontro tra bambini e le anziani ha dato vita a momenti di straordinaria intensità. I piccoli partecipanti si sono immersi nelle attività con entusiasmo e curiosità, mentre gli anziani, spesso considerati “fragili”, hanno dimostrato una sorprendente vitalità, guidati dalla musica e dal ritmo del corpo. È stato come assistere ad una scintilla che riaccende un fuoco che non si è mai spento.

L’ASSOCIAZIONE: UN MODELLO PIONIERISTICO





Le Compagnie Malviste, fondate da Alessandro Manzella, lavorano da oltre un decennio per promuovere l’integrazione sociale attraverso l’arte. Il loro approccio è innovativo e multidisciplinare: combinano teatro, danza, musica e movimento per creare progetti inclusivi che coinvolgono persone con Alzheimer, caregiver, operatori sanitari e membri della comunità.


Uno dei progetti più significativi è Teatro Fragile/“Maneggiare con cura” : un iniziativa artistico-terapeutica che utilizza il teatro per stimolare la memoria, le emozioni e l’interazione sociale tra gli anziani ed i loro familiari. L’iniziativa si sviluppa in laboratori creativi, in cui il corpo diventa il principale strumento di espressione, permettendo di comunicare anche quando le parole vengono meno.


Inoltre, l’associazione non si limita ai laboratori in città: organizza anche soggiorni e vacanze per anziani con patologie degenerative ed i loro caregiver, creando occasioni di svago e momenti di respiro per le famiglie che quotidianamente affrontano la difficile gestione della malattia.

L‘attività svolta a Milano da Manzella ed il suo team riveste un carattere estremamente innovativo ed è spesso preso come modello di riferimento anche per altre associazioni italiane . In particolare Vi invito a consultare :

• Questi i documenti sulle attività teatrali (link) che spiega come il teatro possa essere utilizzato per rallentare il decadimento cognitivo, migliorare la qualità della vita e ridurre lo stress dei caregiver.

• Il sito ufficiale dell’associazione (lecompagniemalviste.org) presenta numerosi progetti intergenerazionali, come BiancaRossaNera, una rivisitazione della fiaba di Biancaneve che ha visto protagonisti sia bambini che anziani del quartiere.

• Un evento passato, documentato in altri materiali a disposizione, conferma il forte impatto sociale del loro lavoro, evidenziando come la partecipazione attiva delle persone con degeneranti cognitivi in contesti artistici del genere migliori sensibilmente la risposta emotiva e relazionale.


IL PROBLEMA: L’ISOLAMENTO DELLE PERSONE CON MALATTIE NEURODEGENERATIVE


Le malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer, rappresentano una delle sfide più difficili della nostra epoca. Secondo le stime, in Italia ci sono circa 1,2 milioni di persone affette da demenza, un numero destinato a crescere nei prossimi decenni.


Uno dei problemi principali è l’isolamento sociale: molte di queste persone smettono di interagire con il mondo esterno, sia per il progredire della malattia sia per la difficoltà delle famiglie nel gestire la loro quotidianità.


Qui entra in gioco il valore d’iniziative come quelle de Le Compagnie Malviste. L’integrazione dell’arte nei percorsi terapeutici sta emergendo come una delle soluzioni più efficaci per migliorare la qualità della vita di queste persone. Il teatro e la danza, in particolare, stimolano la memoria, favoriscono la coordinazione motoria e creano occasioni di interazione, combattendo la solitudine ed il senso di inutilità spesso provato dagli anziani malati.


Inoltre, il coinvolgimento delle nuove generazioni è un elemento chiave: l’empatia che si crea tra bambini ed anziani è qualcosa di straordinario, come dimostrato dal workshop .


CONCLUSIONI: UN ESEMPIO DA SEGUIRE


L’evento di oggi mi ha lasciato un segno profondo. È stato un raro esempio di come la società possa (e debba) prendersi cura dei suoi membri più fragili attraverso strumenti non convenzionali, ma incredibilmente efficaci.


Il lavoro di Alessandro Manzella e del suo team non è solo un progetto artistico, ma una vera e propria rivoluzione sociale. Un modello che dovrebbe essere adottato e replicato su scala più ampia per offrire a chi soffre di malattie neurodegenerative una vita più dignitosa e ricca di emozioni.


La speranza è che esperienze come questa non restino casi isolati, ma diventino parte di un cambiamento culturale più grande, in cui il teatro, la danza e il movimento non siano solo espressioni artistiche, ma veri strumenti di cura e inclusione.


Se il benessere è l’orizzonte a cui tutti aspiriamo, allora deve essere un benessere che include, che valorizza e che non lascia nessuno indietro. L’incontro di oggi ha mostrato che questo è possibile. Ora sta a noi fare in modo che non resti un caso isolato, ma diventi una nuova visione di società.



Per chiunque voglia approfondire le attività dele : Le Compagnie Malviste, il sito ufficiale offre una panoramica completa dei loro progetti: www.lecompagniemalviste.org



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